Dallo Zio Baikal, ohana e papa e nalu

Cedo al ricatto,
non già per la splash jibe, manovra di cui in effetti vado fiero. Non ne sono certamente l'inventore, ma ho sicuramente contribuito a portarla fino agli elevatissimi standard di raffinatezza e pulizia che ormai tutti voi conoscete. Ma allora perchè cedere, direte voi?
Perchè me so rotto di trovare ogni mattina n'email di Luca che me batte cassa su questo o quell'articolo . . .
IO C'HO DA LAVORA' !!
E allora, pur di tornare al lavoro (leggi surf) prometto di consegnare un articolo più o meno al mese . . .
(Kiki ha aspettato l'articolo sulla medaglia di Alessandra due mesi e mezzo. . . NDA)
Quindi in perfetta media Baikal cominciamo con il primo report:
CASA!
Chi mi conosce sa che mi considero un minatore calabrese degli anni 50, quello che si faceva un mazzo così in Germania in miniera e poi ad Agosto, finalmente, contento come una pasqua tornava a casa a Soverato. . .
Ecco, la mia miniera è l'ufficio di Roma, il mio Soverato sono le Hawaii. . .
Sono un povero hawaiano emigrante costretto a lavorare in uno squallido tugurio italiano per poter serenamente tornarsene a casa ogni Agosto e ricongiungersi con la famiglia, non la mia (che mi porto appresso a caro prezzo), ma la grande famiglia surfistica hawaiana, o per dirla alla "local" " ohana e papa e nalu" che, pur sembrando uno scioglilingua sorprendentemente significa " the surfing family" ( e che, ci crediate o no, ci siamo dentro tutti, pure i surfisti più abietti del litorale. . . ).
Allora, da dove si comincia?' Uhm… conoscendo la forte propensione per la cultura del surfista medio non ho dubbi…la storia può sempre darci dei grossi insegnamenti.
Quindi cominciamo dalla storia delle Isole!!! ISOLE?? Giusto!
Meglio fare un passo indietro ( con i surfisti non si sa mai…):
Le Hawaii sono un gruppo di 8 isole ( 5 maggiori e tre minori) buttate in mezzo all’oceano pacifico , a circa 6 ore di volo ( leggi 2.400.miglia) dalla costa occidentale degli Stati Uniti ( leggi California) ed a circa 9 ore di volo ( leggi 3.862.miglia ) dal Giappone….
Il risultato di questa solitudine è, fortunatamente per noi surfers, spiagge cristalline, luce meravigliosa, aria incontaminata, onde della madonna ed una consistente brezza che le accompagna…
La cattiva notizia è che se rompi o rimani al largo, c’è da nuotare un pochino…
Ma tant’è, nessuno è mai tornato indietro a lamentarsi..
Esaurita la fase geografica, passerei ad inquadrare storicamente questi simpatici isolotti nel contesto storico del mondo occidentale..
esiste come sempre una storia ufficiosa ed una ufficiale…
Quella ufficiosa recita che le Hawaii, originariamente disabitate, siano state colonizzate fra il 600 ed il 700 d.c. da due successive ondate migratorie polinesiane, provenienti dalle isole del Sud Pacifico ( ma con le piroghe, mica a nuoto come ce toccherebbe a noi se rompiamo…), e specificatamente dalle isole marchesi e dalle isole della società. L’interazione con il mondo occidentale comincia il 20 gennaio 1778 quando il capitano Cook prende terra a Lahaina, sulla costa sud occidentale di Maui.
Da notare che Cook ( che le cose le sapeva) arriva sì a gennaio a Maui , ma col cavolo che passa da nord… Assai prudentemente attracca a Lahaina, piatto come il carrubo, mentre dall’altra parte Ho’okipa e Jaws mandavano dei bombi che la metà bastava… E Cook non era uno sprovveduto!
Questo dovrebbe far riflettere qualcuno prima di prendere l’areo…
Primo insegnamento che la storia può darci!!
In ogni modo Cook prende possesso delle isole e le battezza Sandwich, in onore del conte di Sandwich (l’inventore del panino imbottito, pare una cazzata ma è verità storica NDA), ma dopo aver scorrazzato in lungo e in largo per le isole va un pelino sul cazzo ai local che si fanno girare il chiccherone, lo aspettano a Waikiki, quella che adesso è la spiaggia più turistica e tranquilla di Honolulu, e non contenti di ucciderlo se lo magnano pure….
Se ce ne fosse bisogno passerei a ricordare che ancora oggi tanti locals se ne vanno in giro con attaccato sul paraurti, moda tipicamente americana, un adesivo che recita: “ REMEMBER CAPTAIN COOK!” che tradotto vuol dire, “Mì nonno s’è magnato er capitano Cook, che proprio farlocco nun era, io ce metto cazzi a magnamme te…”
Secondo insegnamento che la storia può darci: i local so’incazzosi e taaaanto taaanto grossi. ( tenere a mente PLS!!)
Finito Cook, (nel senso del pasto) il regno delle Hawaii, sotto la guida di un re coi controcosi, King Kameamea I° incomincia il suo percorso verso la civiltà occidentale che lo porterà ad essere un protettorato americano, grazie ad una sorta di colpo di mano simil Iraq dei giorni nostri, il 7 Luglio del 1898. da qui comincia l’era americana che porterà le Hawaii a diventare, nel 1959, il 50° stato degli Stai Uniti d’America.
Qui finisce la storia ufficiosa e comincia, per noi surfisti, la storia ufficiale: arrivano gli americani ed il surf comincia a girare per il mondo….
Infatti agli inizi del 1900 il surf, da sport riservato agli Alii, la famiglia reale e la casta dominante hawaiana, diventa uno sport popolare, grazie ad un personaggio leggendario:
Duke Pahoa Kahanamoku.
Duke (perdonate la confidenza ma semo come fratelli) nasce nel 1890 ad Honolulu ed in poco tempo diventa il nuotatore più veloce del mondo, vince 5 medaglie in due diverse olimpiadi e comincia a girare il mondo per promuovere la pratica del surf. Aveva con se una tavola di legno di quercia hawaiana, lunga 5 metri ( 16 piedi) e pesante circa 70 kg….. il primo che si lamenta che il wave gli ha preso mezzo kilo, se ne ricordi!!!
Questo è il terzo insegnamento che la storia può darci!!
Allora: Duke va in California ed insegna ai buzzurri a prendere le onde, poi va in Australia, ed è il primo uomo a surfare Bondi, la spiaggia di Sydney ( ancora oggi uno spot della madonna….)…
Per darvi un’idea di chi era Duke, nel 1917 ( quando noi stavamo a cantare “il Piave mormorava”, NDA) arriva un terremoto dal Giappone, lui tomo tomo prende la tavola ( ricordo, 70 kg asciutta, ) si mette a Castles, uno spot cazzuto fuori Waikiki, aspetta le onde del terremoto e si surfa un’onda per DUE CHILOMETRI!!! Cioè tradotto parte da Torva ed arriva a Ostia….
Ah, ovviamente lui l’ha fatto in piedi sulla stessa onda, non scarrocciando come noi a mollo con lo scirocco…
‘Gnimmodo se noi surfiamo lo dobbiamo a Duke e quindi quando andate ad Honolulu, andate a Waikiki e lasciate una collana sulla statua del Duke, che sta li a braccia aperte con l’espressione di chi vuol dire: “ Figlio mio, sei proprio una pippa, ma in fondo un surfista coglione è pur sempre ‘na creatura di Dio…”
Vedrete, la vostra anima ne trarrà giovamento…
Ah, il compleanno di Duke è il 24 Agosto, fate caso che andate d’estate e non je portate na collana il giorno del compleanno… non beccate più un ‘onda o un alito di vento per 10 anni!!!
Vabbè adesso sapete tutto sulle Hawaii e sulla loro storia, ed è ora di cominciare a conoscere nei dettagli quello che ci interessa…